Venite a scoprire le

 

« Vagues de la Baie des Anges »

 

dal 26 Settembre al 30 Novembre 2014

 

Fotografie di Irmeli Jung

 

Molto giovane, all’età di 15 anni, ho deciso di diventare una fotografa professionale. Da allora tutte le mie azioni e i miei incontri si orientarono verso la fotografia.

Sono sempre stata affascinata dai volti. Gli ho amati perché nessuno è identico, sono tutti diversi: dalla morfologia, alle emozioni trasmesse o interne.

 

Tutta la mia carriera professionale fu articolata nel settore artistico e letterario a Parigi, dove ero ritrattista in bianco e nero. Il mio interesse particolare era quello di far risaltare tutto quello che l’essere umano poteva avere di migliore in se. Io ho la facilità di identificare immediatamente quello che tocca l’anima della persona che sto per fotografare… ad ogni scatto, ne esco turbata, stanca ma felice !

 

Ho realizzato e sviluppato delle fotografie analogiche fino al 2008 e le stampe erano in bianco e nero. In seguito, l’evoluzione delle cose e del marcheting mi hanno forzata ad abbandonare il mio Leica, fedele macchina fotografica tedesca in acciaio satinato contro una macchina fotografica rivestita di plastica e circuiti digitali… Questa evoluzione nel mondo della fotografia digitale, l’ho molto mal vissuta. La mia professione ne ha drammaticamente risentito.

Tutt’oggi, ogni persona che scatta una fotografia si considera ed è considerata un fotografo.

 

Lasciai Parigi per raggiungere Nizza. Un bisogno indescrivibile di luce e sole. E’ questa luce che tutta la mia vita ho dominato, è essa che ho scoperto naturalmente a Nizza, questa è stata per me una rivelazione !

Attirata dalla bellezza della Baia degli Angeli dove l’azzurro e le onde non cessano di trasformare il paesaggio, mi sono appassionata alle onde. Da quel momento, tutto èsi è svolto velocemente. Come un « declic » : sono stata affascinata dal mare, le onde e il cielo.

 

Abbandonai le mie vecchie macchine fotografiche acquistando delle macchine fotografiche impermeabili. Cosi attrezzata, ho potuto effettuare, senza rischio, il mare dove ho ritrovato un piacere intenso, come quello risentito per i ritratti : i movimenti, i colori, le luci. Tutto è forza eterna ed infinita.

 

Nell’acqua, dimentico il tempo che passa, osservo ininterrottamente il movimento perpetuo delle onde, nessuna nasce uguale. Anche in questo caso ne esco stanca, con dolori ma felice !

 

Non possiamo ritornare all’epoca « stone age » e il progresso non si fermerà mai. Ma finché vivro’, rimarro’ fedele alla fotografia, perché è la mia famiglia e anche tutta la mia vita. Fotografare è amare la vita !


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